Veduta dal Naturhistorischen Museum Vienna verso la Ringstrasse

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La nascita del Ring

Nel dicembre 1857 apparvero sul quotidiano Wiener Zeitung le parole dello storico proclama dell'imperatore Francesco Giuseppe: "È mia volontà …". I sobborghi di Vienna dovevano essere collegati con il centro del potere imperiale. In un periodo di oltre 50 anni sorsero così i viali del Ring, con una lunghezza di 5,3 chilometri, che ancora oggi non ha eguali nel mondo.

L'inaugurazione ufficiale, alla presenza dell'imperatore Francesco Giuseppe, ebbe luogo già il 1° maggio 1865 davanti alla Burgtor. A quel tempo solo una parte del Ring, oggi largo 57 m, era completata. Il centro di Vienna, da quel momento in poi, avrebbe offerto un prestigioso palcoscenico non solo alla società aristocratica e frequentatrice della corte, ma anche alla grande borghesia. A sua volta la borghesia ebraica, che gradualmente reclamava pieni diritti, vi costruiva sontuose residenze e riceveva nei suoi esclusivi "salotti": Palazzo Epstein, Todesco o Ephrussi (reso famoso dal bestseller "Un'eredità di avorio e ambra").

Tra tutti questi palazzi sorsero gli edifici di rappresentanza imperiali: Neue Burg, Kunsthistorisches Museum, Museo di Storia naturale, Opera di Stato e Burgtheater. Parallelamente furono costruiti edifici che rispondevano al nascente spirito democratico del popolo: Parlamento, Municipio, Università. Nel suo periodo più fulgido il Ring ospitava 27 caffè. E i magnifici parchi che costellano i viali sono ancor oggi utilizzati come luogo di svago. Anche la musica conosceva un momento di grande fortuna: dai valzer e le operette della dinastia Strauss e di Franz Léhar a Gustav Mahler, che in qualità di direttore rivoluzionò l'opera di corte, alla musica moderna di Arnold Schönberg, la musica di Vienna compì una clamorosa trasformazione nel periodo tra la fine del 19esimo e l'inizio del 20esimo secolo. – Già all'epoca della costruzione del Ring, Vienna era la capitale della musica.

L'aspetto attuale del Ring si deve all'opera dei migliori architetti dell'epoca, in primis Theophil von Hansen, Heinrich von Ferstel, Gottfried Semper e Carl von Hasenauer, che costruirono i loro edifici nello stile dell'eclettismo storicista, riprendendo stili di epoche precedenti: Rinascimento, Barocco e Gotico ebbero la loro rinascita.

Con tutta la sua bellezza passata e presente, non si deve scordare che la costruzione del Ring costò sforzi e sofferenze immani. La produzione di mattoni per i sontuosi palazzi era un lavoro di grande fatica. Furono principalmente gli immigrati della Boemia e della Moravia, i cosiddetti "Ziegelbehm", a produrre questo materiale, lavorando in condizioni quasi di schiavitù nelle fabbriche di mattoni della città.

Una volta completato, il Ring soddisfò vari scopi, proprio come succede tuttora: è una delle arterie più importanti di Vienna, un’area di passeggio, un luogo per incontrarsi, strada commerciale e testimone di avvenimenti storici; ancora oggi nei viali più celebri di Vienna si tengono numerose dimostrazioni e manifestazioni, dalla Rainbow Parade alla Vienna City Marathon.

Quella stessa parte, che spesso non viene nemmeno compresa nel Ring classico – il Franz-Josefs-Kai – si è sviluppato in un ritrovo pubblico molto frequentato: dal simbolo architettonico della torre sullo Schottenring all'Urania lungo il canale del Danubio sono fioriti tanti locali moderni, che vivacizzano la scena urbana.

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