Più di quel che pensi
Scandali, relazioni clandestine e voci di corridoio affascinano la società da sempre. Soprattutto quando riguardano personaggi conosciuti di sesso femminile; e perlopiù finiscono per cancellare il talento, l’opera e l’eredità artistica, tecnica e sociale di queste donne. Quello che troppo spesso ne rimane è lo stereotipo dell’amante o della moglie che si sacrifica per il marito. Ma i cliché e i giudizi affrettati hanno un elemento in comune: esistono per essere superati.
Più che un’amante
Alma Mahler-Werfel 1879-1964
Più che una diva del cinema
A Hollywood sfondò nel 1933 con una scena di nudo per l’epoca scandalosa nel film “Estasi”. Hedy Lamarr era però molto di più:
una pioniera in ambito tecnologico, con grande spirito inventivo. Assieme all’allora marito, il compositore George Antheil, lavorò allo sviluppo di un sistema per comunicazioni segrete per il governo statunitense durante la Seconda Guerra Mondiale. Il sistema, che in seguito sarebbe stato conosciuto come “frequency hopping”, mirava a proteggere il segnale di siluri e altre armi da disturbi e decrittazione da parte delle forze del nemico. Anche se la sua formula non venne utilizzata all’epoca, confluì in seguito nello sviluppo di tecnologie moderne come GPS, Bluetooth e Wi-Fi. Lamarr e Antheil ottennero un brevetto per la loro invenzione nel 1942. Nel 2014 fu ammessa postumamente nella National Inventors Hall of Fame, e dal 2018 ogni anno viene assegnato a ricercatrici austriache il Premio Hedy Lamarr per straordinarie prestazioni in ambito informatico.
Hedy Lamarr 1914-2000
Più che una musa
Innumerevoli fotografie e ricordi di gite e villeggiature estive insieme confermano la lunga e stretta amicizia fra lei e Gustav Klimt. Se mai ci fu qualcosa di più, non lo sappiamo. Ancora oggi è considerata la musa di Klimt e spesso anche la sua amante, ma Emilie Flöge era molto di più:
durante la sua vita fu un’imprenditrice indipendente ed emancipata. Nel 1904 con le sorelle Pauline ed Helene fondò la boutique “Sorelle Flöge” nell’edificio denominato “Casa Piccola” in Mariahilfer Straße 1b nel Sesto distretto di Vienna. Era un atelier di moda che nel suo periodo più florido arrivò a impiegare fino a ottanta sarte, e le cui clienti appartenevano all’alta società viennese di allora. Emilie Flöge ebbe anche un ruolo importante nei movimenti per i diritti della donna, e sostenne l’educazione e la formazione professionale delle donne. Rivoluzionari furono i suoi ampi “abiti della riforma” - la risposta della Flöge alle costrizioni del busto e un passo verso la liberazione dal corsetto.
Emilie Flöge 1874-1952
Più che una cucina componibile
Il suo progetto di cucina standardizzata fu installato in circa 10.000 appartamenti - da allora è considerata la “madre delle cucine componibili”. Margarete Schütte-Lihotzky raggiunse però anche molti altri traguardi:
in occasione dei festeggiamenti per il suo centesimo compleanno nel 1997 rivelò che nel 1916 nessuno - nemmeno lei stessa - avrebbe mai potuto credere che un giorno sarebbe stato dato a una donna l’incarico di costruire una casa.
Margarete fu allieva di Oskar Kokoschka, Kolo Moser e Josef Hoffmann. Nel 1919 fu una delle prime donne ammesse alla facoltà di architettura di Vienna, e si dedicò a questa professione con anima e corpo. Era una visionaria, conosciuta per la capacità di trovare tramite l’architettura soluzioni pratiche a problemi sociali. Il suo lavoro ha avuto un influsso permanente sull’edilizia sociale. Altrettanto importante fu anche il suo interesse e la sua partecipazione agli eventi politici: fece resistenza al Nazionalsocialismo e fino in tarda età si impegnò nell’ambito dei diritti e della visibilità delle donne.
Margarete Schütte- Lihotzky 1897-2000