Werkbundsiedlung: gioiello del Modernismo
Vi andrebbe di visitare un gioiello dell’architettura fuori dai soliti percorsi turistici? Il Werkbundsiedlung nel distretto periferico di Hietzing è il luogo di Vienna che si presta di più per una full immersion nell’edilizia visionaria del Movimento Moderno. Questo insediamento è sorto negli anni tra il 1929 e il 1932 come raggruppamento di 70 case unifamiliari secondo il modello del Werkbundsiedlung di Stoccarda. A quel tempo più di 30 architetti furono invitati a partecipare alla realizzazione del Werkbundsiedlung di Vienna. L’incarico affidato ai progettisti era quello di disegnare case che fossero edificabili a basso costo e che offrissero il maggior numero possibile di funzioni in ragione dello spazio contenuto.
Small is beautiful
Gli architetti realizzarono qualcosa di visionario. Il complesso concepito come insediamento modello fu proposto, infatti, come una sorta di vetrina di una nuova forma di edilizia sociale. Il Werkbundsiedlung era esattamente l’opposto dei monumentali complessi residenziali degli edifici comunali viennesi come il Karl-Marx-Hof e si riconosceva piuttosto nello slogan “small is beautiful”. Una gita al Werkbundsiedlung, che si raggiunge con l’autobus dalla stazione Ober St. Veit della metropolitana U4, ha molti motivi di interesse. Dei 70 edifici costruiti all’epoca se ne sono conservati 64. Pochi anni fa sono stati sottoposti a un restauro meticoloso. La particolarità del Werkbundsiedlung è che non si tratta di un museo, ma di un insediamento abitato, formato da case unifamiliari. La funzione che assolve ancora oggi è la stessa di ieri: quella dell’edilizia residenziale sociale. Qui si può sbirciare nei giardini delle case dei viennesi. Ancora più notevole è il fatto che fra gli architetti coinvolti si trovano tutti i grandi nomi dell’epoca.
Un direttore di progetto molto influente
Adolf Loos, l’esponente più radicale del primo Modernismo in Austria, ha contribuito al progetto con due edifici doppi molto interessanti. Anche Josef Hoffmann realizzò quattro unità abitative. A cavallo tra fine Ottocento e inizio Novecento a Vienna aveva già iniziato a gettare semi di rinnovamento e aveva saputo cogliere i fermenti del tempo. L’elenco degli architetti che lavorarono al Werkbundsiedulng è lungo. Tra questi vi fu Richard Neutra, che successivamente proseguì brillantemente la sua carriera negli Stati Uniti, ed anche Clemens Holzmeister. A Josef Frank venne affidata la direzione del progetto. Frank è considerato uno dei designer più influenti del XX secolo. In particolare suscitarono scalpore i suoi disegni di mobili, tessuti, tappezzerie e oggetti d’uso quotidiano di ogni tipo, commissionati dall’azienda svedese Svenskt Tenn. Una rarità per quei tempi è il coinvolgimento nel progetto di una donna architetto: Margarete Schütte-Lihotzky.
Il fascino del Modernismo
Non sono solo i risultati sul piano edilizio a rendere così affascinante il Werkbundsiedlung. Anche la disposizione generale delle case, che risponde in primo luogo alla situazione topografica del luogo su un terreno in leggera pendenza, esercita un suo fascino peculiare. L’insediamento è attraversato da vialetti sinuosi che s’incontrano tutti al centro del tortuoso terreno e invitano a scoprire, passeggiando, questa collezione di edifici del Modernismo classico. Unica pecca: l’idea del Werkbundsiedlung non poté affermarsi su vasta scala. Rimase un pezzo unico.